Rivoli, crolla il soffitto di una scuola

Crolla il tetto della scuola e muore uno studente di 17 anni. Questa di Rivoli è l'ennesima tragedia che si consuma tra le mura scolastiche e ripropone questione della sicurezza degli edifici. Proprio lo scorso 5 novembre il ministro dell'Istruzione, Mariastella Gelmini, era tornata sull'argomento citando una apposita indagine condotta da viale Trastevere.

Sul sito del governo Berlusconi si legge : "Da un'indagine del ministero dell'Istruzione risulta che in Italia quasi 10 mila edifici scolastici non sono sicuri". Per questo motivo "il ministro Gelmini riconvocherà l'Osservatorio sull'edilizia scolastica ma farà anche presto partire un censimento di tutti gli edifici scolastici sollecitando il Cipe (Centro Interministeriale per la Programmazione Economica) e le Regioni per l'ammodernamento e la messa a norma degli edifici". Se la tragedia di Rivoli è legata alla scarsa sicurezza dell'edificio scolastico il provvedimento del ministro è tardivo. Da quanto emerge dal comunicato il governo intenderebbe investire nell'ammodernamento delle scuole italiane una consistente fetta di risparmi previsti attraverso la Finanziaria: circa 8 miliardi di euro.

Ma qual è lo stato di sicurezza delle scuole piemontesi? A darcene un panorama abbastanza chiaro è l'ultimo rapporto di Legambiente sulla scuola: Ecosistema scuola 2008. Secondo l'indagine condotta su 412 edifici scolastici della regione quasi metà (il 47,7 per cento) risulta costruito prima del 1974. E uno su 4 risale addirittura a prima del 1940. A fronte di una media nazionale di poco superiore al 12 per cento, in Piemonte buona parte (il 41,4 per cento) delle scuole è ospitata in "edifici storici". Come quello che dal 1970 ospita il Darwin di Rivoli, situato all'interno del parco naturale regionale "Colina morenica di Rivoli".

Anche sul fronte della sicurezza, secondo il rapporto di Legambiente, gli enti locali piemontesi hanno tanto lavoro. Circa 2 edifici su 3 (62 per cento) che ospitano scuole sono sprovviste di regolare certificato di agibilità statica. La situazione a livello nazionale va leggermente meglio perché risultano sprovviste del certificato in questione 46 scuole su 100.
La situazione peggiora sensibilmente se si passa in rassegna la certificazione Prevenzione incendi: presente soltanto nel 18,45 per cento dei casi. Vanno decisamente meglio le cose sul fronte del rispetto delle norme igienico-sanitarie e sulla sicurezza degli impianti elettrici. Quasi 9 scuole su 10 dispongono del certificato di Agibilità igienico-sanitaria e tutte le scuole possono dichiarare impianti elettrici sicuri.

Fonte repubblica

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Anonimo ha detto…
Uno studente è morto e almeno una ventina sono rimasti feriti, alcuni in condizioni gravi (per uno si teme addirittura una paralisi permanente) per il crollo di un controsoffitto al liceo «Darwin» di Rivoli, grosso centro in provincia di Torino. La vittima è Vito Scafidi, di 17 anni, che frequentava la quarta G.

I FERITI - Ha invece riportato fratture alla colonna vertebrale con lesioni al midollo Andrea M., 17 anni, il più grave dei tre feriti che sono ricoverati nell'ospedale Cto di Torino. Proprio lui rischierebbe la paralisi. Il giovane è stato sottoposto ad un intervento chirurgico durato sei ore che i medici hanno definito «tecnicamente riuscito», ma serviranno diversi giorni per sapere se potrà tornare a camminare. Non è esclusa, per lui, una nuova operazione. Il giovane è ora in coma farmacologico. Nel centro grandi traumi è ricoverata anche Cinzia P. che ha invece subito un trauma cranico con commozione cerebrale. La terza ragazza ferita ricoverata al Cto, Federica A., che ha riportato frattura di piccola entità e un trauma cranico, è nel reparto piccoli traumi. Sul fronte degli altri feriti, un ragazzo è alle Molinette (ha riportato fratture lombari), altri sei sono ricoverati all'ospedale di Rivoli e sette a quello di Orbassano.
Anonimo ha detto…
CROLLO STRUTTURALE - Il crollo non è stato provocato dal maltempo, come era stato annunciato in un primo tempo, ma dal cedimento dei sostegni che reggevano un pesante tubo di ghisa collocato tra il soffitto e la controsoffittatura. Resta però da chiarire se il cedimento sia dovuto a causa fortuita, a cattiva manutenzione o a cause da ricercare nelle modalità di installazione. O, forse, a una concomitanza di tutti questi fattori: sembra infatti che il tubo fosse parte di un vecchio impianto di scarico dei bagli inutilizzato dagli anni Ottanta e da allora rimasto legato in modo artiginale con dei fili di ferro ancorati al soffitto. E proprio questi supporti posticci avrebbero ceduto liberando di colpo il manufatto pesante una sessantina di chili. Un peso enorme che ha avuto subito la meglio del controsoffitto in travelloni, ovvero mattoni piatti e lunghi molto pesanti. Pare che non esistano planimetrie dei tubi della scuola - ha spiegato il responsabile della sicurezza l'architetto Diego Sigot, all'inviata del Corriere della Sera: «non sapevamo dell'esistenza di quello scarico inerte».

«È MORTE BIANCA» - «Abbiamo il dovere di dare spiegazioni a questo nuovo dramma - ha detto il procuratore aggiunto, Guariniello -. Abbiamo il dovere di dare risposte a quanto è accaduto innanzitutto alla famiglia della vittima e a tutti gli altri genitori». L'incidente intanto innesca la polemica sulla questione sicurezza. «La tragedia di oggi è una morte bianca» è stato il primo commento del sindaco di Rivoli, Guido Tallone, sull'incidente.
Anonimo ha detto…
LA VISITA DEL MINISTRO - Sul luogo dell'incidente si è presentata in giornata anche il ministro della Pubblica Istruzione, Maria Stella Gelmini. Ad attenderla c'erano la presidente della Regione, Mercedes Bresso, il presidente della Provincia, Antonio Saitta, e il prefetto Paolo Padoin. Molto dure le parole espresse dall'esponente del governo per una morte considerata assurda e incomprensibile.

DISASTRO COLPOSO - Nel frattempo si è appreso che la procura di Torino ha aperto un'inchiesta, affidata al pm Raffaele Guariniello, decidendo di procedere per disastro colposo e omicidio colposo a carico di ignoti. E’ attesa la consulenza tecnica da parte dei vigili del fuoco. Sono inoltre stati effettuati durante tutta la giornata accertamenti e acquisizioni di documenti. Inoltre, alla provincia di Torino, visto che per legge alle amministrazioni provinciali compete la gestione delle scuole superiori, è affidato il compito di riferire sulla sicurezza del plesso scolastico interessato dal crollo. L’area della scuola è stata posta sotto sequestro e già domani si potrebbe procedere con i primi sopralluoghi. La Provincia, dal canto suo, mette le mani avanti e fa sapere di avere «risposto a tutti gli adempimenti», anche se ritiene - per bocca dell'assessore all'Istruzione, Umberto d'Ottavio, che quanto accaduto sia «una cosa inaccettabile» e che anche il governo provinciale farà le proprie indagini Ma contro la cattiva manutenzione dell'edificio puntano il dito i genitori di Andrea M.: «Cose così non devono succedere, Andrea ci diceva sempre che vedeva pezzi di muro cadere». «Era molto amico di Vito Scafidi - ha poi ricordato la mamma affranta dal dolore - e anche ieri si erano visti fuori dall'orario scolastico».