Bando Isi 2014

Bando Isi 2014
Bando Isi 2014: istruzioni per l’invio delle domande
Dalle ore 16.00 alle 16.30 le aziende potranno inviare, attraverso il portale dell’Istituto, la richiesta di ammissione al contributo utilizzando il codice identificativo che è stato loro attribuito a seguito dell’inserimento online del proprio progetto.

L’Inail ha pubblicato le regole tecniche per l’inoltro delle domande in cui specifica le istruzioni da seguire per non commettere errori e non perdere gli incentivi. Per evitare di essere esclusi l’Inail ricorda che è vietato il ricorso a sistemi automatici di invio, in quanto “il loro utilizzo determina il rilascio da parte del sistema di un messaggio di errore”.

Per quanto concerne il comportamento degli utenti l’Inail ricorda che “non è ammesso divulgare gli indirizzi acquisiti durante la fase 1: in tal modo essi saranno conosciuti ed utilizzati solo dagli aventi diritto; in caso di invii multipli farà fede l’orario di arrivo del primo codice identificativo; i successivi invii oltreché inutili sono controproducenti ai fini del regolare svolgimento della procedura; è inutile ripetere l’invio se il sistema ha già risposto con il messaggio di presa in carico: i successivi invii saranno bloccati”.

L’incentivo sarà assegnato fino all’esaurimento sulla base dell’ordine cronologico di arrivo delle domande di partecipazione ed è cumulabile con benefici derivanti da interventi pubblici di garanzia sul credito quali quelli gestiti dal Fondo di garanzia delle piccole e medie imprese e da Ismea.

Gli elenchi in ordine cronologico di tutte le domande inoltrate saranno pubblicati sul portale Inail, con l’indicazione di quelle collocate in posizione utile per accedere al contributo.

Incentivi per la sicurezza: l’iniziativa Inail
Ricordiamo che attraverso il Bando Isi 2014, l’Inail finanzia in conto capitale le spese sostenute dalle imprese (anche individuali) per progetti di miglioramento dei livelli di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.

L’Inail ricorda che lo stanziamento di 267 milioni di euro rappresenta la quinta tranche di un finanziamento complessivo pari a oltre un miliardo di euro che l’Inail ha disposto a partire dal 2010 per sostenere la realizzazione di progetti di miglioramento delle condizioni di salute e sicurezza sul lavoro o per l’adozione di modelli organizzativi e di responsabilità sociale da parte delle imprese.

Commenti

INFOTEL ha detto…
Da un lato vengono apprezzate le risorse messe a disposizione, dall’altro ci sono forti perplessità sull’approccio dato alla valutazione delle domande che verranno presentate. E’ il parere di Confartigianato Polesine sul “click day” del 25 giugno in cui si conclude l’attività relativa al bando Isi Inail 2014 che dà la possibilità di avere un contributo a fondo perduto in materia di sicurezza sul lavoro.

Nel Veneto sono stati messi a disposizione 20.430.195 euro: una cifra importante, che si aggiunge a quelle disposte annualmente dal 2010, per un totale di 73.202.380 euro. Fondi utilizzati, che dimostrano l’interesse delle imprese a investire in sicurezza sul lavoro.

“È chiaro – osserva il presidente Marco Marcello – che le cifre stanziate sono di assoluta importanza, ma non condividiamo il metodo scelto per la definizione della graduatoria ai fini del riconoscimento del contributo, sulla base cioè di chi è più veloce a ‘cliccare’ l’invio della domanda al momento dell’apertura del bando. È chiaro che le richieste che verranno ammesse dovranno rispettare tutti i requisiti, ma è altrettanto evidente che il loro accoglimento per l’erogazione del contributo non passa da una valutazione puntuale sul progetto, rischiando così di vederne magari esclusi alcuni che potrebbero comportare benefici più interessanti rispetto ad altri. Capiamo i motivi di tale scelta, ovvero la velocità delle risposte in modo che un’impresa venga subito a sapere dell’ammissione o meno al contributo, l’impossibilità di valutare in poco tempo i singoli progetti, la necessità di avviare presto gli interventi: tutte cose comprensibili, ma che comunque comportano l’approvazione solo sulla base della velocità dell’inoltro della domanda, e non perché valutati puntualmente”.

Marcello ritiene che non sia una soluzione efficace: “auspichiamo come Confartigianato Polesine che vengano inibiti senza eccezione tutti gli invii massivi delle domande con meccanismi informatici, dove una domanda equivale a una postazione computer ed a un inoltro. Non vogliamo neppure immaginare che ci possano essere soggetti in grado di dire che il 100% delle domande da loro predisposte per le imprese assistite sono andate a buon fine. Servono verifiche in tale senso”.
INFOTEL ha detto…
Un miliardo di euro per chi decide di investire nella prevenzione dei rischi sul lavoro. Questa la cifra che negli ultimi cinque anni l’Inail, attraverso i bandi Isi (Incentivi di sostegno alle imprese), ha messo a disposizioni delle Pmi che vogliono migliorare le condizioni di sicurezza dei propri lavoratori.
“Abbiamo cominciato nel 2010 offrendo alle aziende 60 milioni di euro a fondo perduto per coprire il 50% dell’intervento su cui richiedevano il finanziamento, nel 2014 siamo arrivati a mettere a disposizione 267 milioni di euro”, ha detto Ester Rotoli, direttore centrale Prevenzione Inail, in occasione di un seminario organizzato dall’istituto per confrontare il sistema italiano di prevenzione dei rischi sul lavoro con quelli del Regno Unito, della Germania e della Danimarca.
Nel caso specifico dell’ultimo bando in corso, l’Isi 2014, i finanziamenti vengono assegnati fino a esaurimento e secondo l’ordine cronologico di arrivo delle domande. Il contributo copre il 65% dell’investimento, per un massimo di 130 mila euro e viene erogato dopo la verifica tecnico-amministrativa e la realizzazione del progetto. Inoltre, i finanziamenti Isi sono cumulabili anche con i benefici derivanti da interventi pubblici di garanzia sul credito (ad esempio quelli gestiti dal Fondo di garanzia delle Pmi e da Ismea).
Oltre ai macchinari, il bando finanzia anche i modelli di organizzazione e gestione. Si tratta di sistemi di salute e sicurezza “che richiedono importi economici molto più bassi, ma che incidono sull’assetto organizzativo dell’azienda, su come si fa prevenzione all’interno della stessa e su come si attuano procedure e processi produttivi, spesso ancora più funzionali dei macchinari nell'evitare incidenti”, ha sottolineato il direttore centrale Prevenzione Inail.
Il bando Isi del 2014 è in pieno svolgimento, visto che il prossimo 25 giugno ci sarà il “click day”, ossia il momento in cui le imprese possono inviare attraverso lo sportello informatico la domanda di ammissione al contributo (utilizzando il codice identificativo attribuito alla propria domanda, ottenuto con la procedura di download che si poteva già fare dallo scorso 12 maggio).
"Sono già più di 24mila le aziende che hanno prenotato il codice identificativo e il 25 giugno potremo dare immediatamente evidenza di quante aziende sono passate, avendo comunque una disponibilità economica limitata rispetto alla richiesta". Ha spiegato Ester Rotoli aggiungendo che anche in base alla risposta positiva che le Pmi hanno dato in passato a questo tipo di attività, "si dimostra come investire in sicurezza conviene, e non solo restituisce sicurezza al lavoratore ma porta anche competitività all’azienda e quindi capacità di aumento della produzione, dando per noi un senso alle cose che facciamo”.
Durante i lavori di confronto internazionale fra i sistemi di prevenzione dei rischi sul lavoro è emerso che “la comparazione con Paesi che hanno sistemi giuridici così diversi dai nostri, come il Regno Unito, la Germania e la Danimarca evidenziano un grosso nucleo di omogeneità e alcuni interessanti stimoli e differenze”. Ha spiegato Francesco Rampi, presidente del Consiglio di indirizzo e vigilanza dell'Inail, evidenziando come tra questi risulti particolarmente il tema di cosa succede nei confronti delle aziende quando non applicano correttamente le regole sulla prevenzione”.
E quando si parla di regole, si parla anche di controlli e sanzioni. Nel caso dei rischi sul lavoro, "E' riconosciuto in generale che la vigilanza non possa più essere soltanto sanzionatoria". Così il presidente dell’Inail, Massimo De Felice, aggiungendo che, come per la vigilanza in altri campi, anche nella tutela della sicurezza dei processi di lavoro, “la qualità dei controllati dipende dalla qualità dei controlli e dei controllori", ecco perché "ispettori altamente qualificati, processi di controllo ben articolati e standardizzati possono essere strumenti efficaci per migliorare le politiche aziendali", ha concluso De Felice.